L’avvento della meccanizzazione e la tradizione dell’allevamento degli anni ’60 nelle video-interviste dei Laboratori di “DNA di classe”

 

 

 

Allevamento anni '60

Mucche in malga – Foto di: Alberto Costa

 

 

 

La modernizzazione degli anni’ 60 interessa anche l’allevamento, sia sul piano della meccanizzazione che sul piano della gestione.

I costi di modernizzazione delle stalle sono elevati e, in molti casi, l’allevamento viene abbandonato a favore dell’agricoltura, con un minore impegno lavorativo. L’allevamento non scompare, ma subisce un significativo ridimensionamento, mentre aumentano le dimensioni di singoli allevamenti in aziende specializzate.

 

 

Graziano Verones

Graziano Verones, pur non avendo 60 anni, ha una grande esperienza zootecnica sia rispetto alle tecniche di una volta sia di quelle attuali. Nel suo contributo ci presenta come erano strutturate le aziende con la stabulazione fissa, come si alimentavano le vacche senza l’utilizzo del carro, come una volta si nutrivano le bestie attraverso fieno, mangime e con l’erba fresca del pascolo. Racconta inoltre come in estate andavano in malga con le vacche, con le manze e con tutta la famiglia. Ci si trasferiva al completo e in malga, durante tutta l’estate, si faceva il formaggio e si pascolava il bestiame.” Intervista di Edoardo Verones – Istituto agrario di San Michele all’Adige

 

 

 

 

 

Orsola Froner

“All’inizio degli anni ’50 l’allevamento e l’agricoltura in Valle dei Mocheni si svolgevano in modo tradizionale e molto più faticoso, come si tramandava da generazioni. In questo video si racconta come si svolgevano le attività giornaliere nel passato, dove per esempio la mungitura era totalmente diversa: manuale e non tecnologica come è oggi. L’estate si portava il bestiame in alpeggio, così si poteva svolgere senza intralci la fienagione: anche questo era un lavoro molto faticoso, perchè i prati erano in quota e in pendenza; era realizzato con strumenti solo manuali e il fieno tagliato ed essiccato veniva trasportato sulle spalle. Le stalle erano costruite in modo semplice: erano piccole e basse, ma contenevano molte varietà di animali. Vacche, in particolare di razza grigio alpina e incroci, alcune capre e pecore. Era un tipo di allevamento e agricoltura di sussistenza. I prodotti venivano usati prima di tutto per uso familiare e se rimaneva qualcosa veniva venduto o scambiato.” Intervista di Loris Moltrer – Istituto agrario di San Michele all’Adige

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michele Stablum

“Michele Stablum è un anziano signore che, con la sua esperienza di allevatore, ci espone come era organizzato il mondo zootecnico 50 anni fa. Ci parla delle dimensioni della stalla di una volta, di quali erano gli animali allevati, come venivano alimentati e in che modo si affrontavano le eventuali malattie che li colpivano; inoltre parla anche della mungitura, di quali erano i vari utilizzi del latte e dove veniva conferito. Quindi si può dire che ci spiega l’economia zootecnica di quegli anni.” Intervista di Alberto Costa – Istituto agrario di San Michele all’Adige

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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