Il Trentino è un territorio montano, ciò significa dover far fronte a molte difficoltà sia dal punto di vista delle comunicazioni sia per la costruzione delle infrastrutture. Le valli e le singole comunità trentine storicamente si sono abituate ad organizzarsi in modo autonomo, proprio perché distanti dal centro, sia nel periodo dell’Impero austro-ungarico sia dopo l’annessione al Regno d’Italia.

 

 

Asini e carri negli anni ’50 – Foto dell’Archivio fotografico della Provincia Autonoma di Trento

 

 

 

Grazie alla costruzione dell’Autonomia provinciale sul piano istituzionale, molti sono stati i cambiamenti delle zone periferiche del Trentino. Se nel secondo dopoguerra gli spostamenti di beni e persone sono lunghi e difficili, gli anni ’60 e ’70 portano invece un nuovo sviluppo del sistema stradale, con il rifacimento delle strade per gestire il maggior flusso di traffico, dovuto anche alla diffusione di nuovi mezzi come motociclette ed automobili. Ad abbreviare le distanze e a migliorare la vita ci pensano poi invenzioni come la radio, la televisione e la lavatrice.

Il paesaggio montano, inoltre, cambia con lo sviluppo delle zone industriali, che portano nuovo lavoro ma modificano anche abitudini e tradizioni legate all’agricoltura, all’allevamento e alla cura del patrimonio boschivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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