Nel Trentino degli anni ’50 le motociclette costituiscono il primo passo verso la motorizzazione sul suolo provinciale, anticipando di molto la diffusione dell’automobile: tra il 1952 e il 1957 c’è un incremento esponenziale dei motoveicoli, che passano da 2.900 a 27.169 unità.
La moto diventa un mezzo di trasporto privato molto più appetibile della bicicletta, ma più accessibile dell’auto. “Vespa” e “Lambretta” sostituiscono carri e biciclette, sia su strade asfaltate che su strade ancora sterrate, sebbene la loro capacità di trasporto sia più limitata. Intere famiglie, infatti, compiono avventurosi tragitti in Vespa.
Negli anni ’50 anche il Trentino da il proprio contributo dalla creazione delle motociclette: L’Aero Caproni S.p.a progetta e realizza la moto bicilindrica “Capriolo Cento50“. La motocicletta tutta trentina viene presentata ufficialmente alla Fiera Internazionale del Ciclo e Motociclo di Milano nel 1953. «Il motore di 150cc. a due cilindri orizzontali contrapposti a rotazione trasversale con trasmissione finale a catena, rappresentava l’unico esemplare nella costruzione mondiale di motore “flat twin” di piccola cilindrata. Venne prodotta fino al 1956 in non più di 500 esemplari e rappresenta, per la sua rarità, originalità, le speciali caratteristiche tecniche e raffinatezza costruttiva, una delle più apprezzate e ricercate motociclette degli anni ’50.» [Cit. Registro storico Capriolo]
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