Una situazione preoccupante

 

Con gli anni Sessanta arrivano i primi strumenti di misurazione dell’inquinamento atmosferico e i risultati non sono particolarmente rassicuranti. Nel 1963 Trento raggiunge il livello di smog presente a Milano. Gli studi del Laboratorio provinciale d’Igiene evidenziano che l’inquinamento in regione è provocato principalmente dal riscaldamento delle abitazioni e dai gas di scappamento dei motori delle auto. La situazione non può che peggiorare, soprattutto nelle aree in cui sono collocate fabbriche di grandi dimensioni., dove si registrano livelli di inquinamento altissimi.

I cittadini, tuttavia, allettati dall’opportunità di un posto di lavoro sicuro che l’industria offre, sono più o meno costretti ad accettare di mettere a rischio la propria salute.

 

Allora ce n’era di inquinamento, perché qui c’era quella famosa fabbrica che prima era Sicedison. Ecco, mio papà ci lavorava, infatti questo poi ha avuto delle conseguenze sulla sua salute.

Noi stendevamo la biancheria e puzzava di carburo di silicio. C’era la polverina sopra, tu facevi così sul filo per stendere la biancheria… Prima bisognava pulire tutto, insomma questo fino al Novanta. Eh si lamentavano ma… Basta guardare cosa hanno fatto dopo su a Stava…

Però era una risorsa, era un’economia per il nostro territorio, perché tante persone hanno trovato un lavoro, un lavoro sicuro da poter mantenere la famiglia. [Intervista a Marta Sala, nata a Mezzocorona nel 1955]

 

Nel 1968 la Provincia, con una serie di misure legislative, offre contributi per l’installazione di depuratori sui camini e sulle ciminiere delle fabbriche; incentiva i privati ad usare metano e gasolio per il riscaldamento, anziché la nafta.

 

smog

© Archivio fotografico storico della Provincia di Trento

 

 

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