Lavoro certosino di mediazione culturale

 

Il terrorismo è la reazione di alcune frange estremiste di sudtirolesi che si sentono distanti dal resto d’Italia per cultura e tradizione. Nei primi anni Sessanta si moltiplicano gli attentati esplosivi, soprattutto a tralicci elettrici e ferroviari, monumenti, luoghi simbolici, cantieri di case popolari.

 

Nella notte fra l’11 ed il 12 giugno 1961 – ricordata come “la Notte dei Fuochi” – l’Alto Adige vive una delle pagine più tristi del decennio, scosso da ben trentasette attentati. A seguito di questa notte lo Stato italiano decide di dar vita alla Commissione dei 19, anziché proseguire con contrattacchi di carattere militare.

 

notte dei fuochi

Attentato sui tralicci

 

La Commissione dei 19 viene costituita, a partire dal 1961, per lavorare sulla questione delle minoranze nella Regione Trentino-Alto Adige e per creare delle regole condivise di buona convivenza.

 

La Commissione è ispirata dalla volontà di ricostruzione e collaborazione fra le parti, nonostante i sudtirolesi attribuiscano ai trentini la responsabilità di aver fatto fallire il primo Statuto di autonomia per la mancata applicazione dell’articolo 14. La discussione e la trattazione di dettaglio delle diverse questioni consente, con l’opera di mediazione e di conciliazione, di trovare soluzioni soddisfacenti per tutte le parti – Stato italiano, Stato austriaco, sudtirolesi e trentini.

 

Dopo duecento riunioni, nell’aprile 1964, la Commissione elabora una relazione finale contenente un primo “Pacchetto” di proposte ritenute utili a superare la questione sudtirolese. Non tutte le richieste dei sudtirolesi vi trovano accoglienza, tuttavia si tratta di un “Pacchetto” che già contiene alcuni compromessi, tra i quali il principio del trasferimento di larga parte delle competenze dalla Regione alle Province e la previsione di una Commissione paritetica tra Stato e enti autonomistici per l’elaborazione delle norme di attuazione.

 

Il frutto del lavoro della Commissione, il “Pacchetto” di interventi operativi, che il Parlamento approva nel 1969, rappresenta la conclusione delle discordie tra le due popolazioni della Regione, la fine del terrorismo e l’inizio di un nuovo rapporto con l’Austria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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