All’inizio degli anni ’70 l’industria trentina è in continua risalita.

 

All’inizio degli anni ’70, l’industria trentina è in continua risalita e si avvicina al modello delle regioni del Nord Italia, soprattutto grazie agli interventi della Regione e della Provincia avviati nella seconda metà del decennio precedente.

 

Nel 1971 in Trentino:

  • Gli occupati nell’industria sono il 42,6% della popolazione in grado di lavorare;
  • Le imprese registrate sono 104 (le unità locali sono 1.528);
  • Fra queste, circa la metà (646) ha più di dieci dipendenti;
  • Più di un terzo delle imprese registrate è concentrato nella sola Valle dell’Adige (i dati sono tratti dai censimenti del 1971 e del 1981). Seguono la Vallagarina, le Giudicarie, la Valsugana e in forma minore le aree più periferiche (Val di Fiemme, Val di Non, Primiero, Val di Sole e Val di Fassa).

 

Pur con grande approssimazione si può dire che lo sviluppo industriale del Trentino è stato il prodotto di chiara volontà politica, concretizzata con agevolazioni eccezionali rispetto ad altri territori nazionali (aree industriali, energia elettrica, acqua, finanza…); in un’area sociale caratterizzata da grande capacità di lavoro e di fatica, con manodopera tendenzialmente disponibile alla mediazione. Il ridursi graduale dell’incentivo pubblico, il crescere della conflittualità operaia e del costo del lavoro hanno fatto scattare il meccanismo del “mordi e fuggi”. (Intervista a Franco Sandri, nato a Faedo nel 1937).

 

 

Zona industriale di Rovereto - Arichivio storico fotografico della Provincia autonoma di Trento

Zona industriale di Rovereto − Arichivio storico fotografico della Provincia autonoma di Trento

 

 

L’industria manifatturiera, con le sue numerose sottocategorie, costituisce la gran parte della realtà industriale trentina (814 imprese con 25.239 dipendenti), seguita dal settore delle costruzioni, al secondo posto per il numero di occupati e di aziende (senza contare le imprese edili artigiane). L’attività del settore metalmeccanico occupa il 31% degli addetti. Gli alimentari, il tessile e il legno registrano invece una flessione rispetto al periodo precedente.

 

 

Insediamento industriale Borgo Valsugana - Arichivio storico fotografico della Provincia autonoma di Trento

Insediamento industriale Borgo Valsugana − Archivio storico fotografico della Provincia autonoma di Trento

 

 

Fra gli occupati nell’industria:

  • Il 30% lavora in strutture di proprietà trentina;
  • Il 29,5% lavora in imprese di proprietà estera. Questo dato interessa soprattutto il settore metalmeccanico in cui le multinazionali sono molto presenti e i centri decisionali sono collocati fuori dal Trentino.
  • Il 27,2% in imprese di proprietà italiana;
  • Il 12,9% in imprese di proprietà pubblica.

 

 

Visita ufficiale alla centrale termica durante l’inaugurazione degli stabilimenti Ignis di Spini di Gardolo, primi anni Settanta. Da sinistra: l’ing. Giovanni Borghi (Presidente della Ignis), l’allora Ministro dell’Industria On. Silvio Gava, l’allora Ministro delle Partecipazioni Statali On. Flaminio Piccoli, il Direttore dello stabilimento di Spini di Gardolo Mario Negri, il Sig. Mantovani, collaboratore del Direttore e responsabile del servizio “Tempi e metodi” − Arichivio storico fotografico della Provincia autonoma di Trento

Visita ufficiale alla centrale termica durante l’inaugurazione degli stabilimenti Ignis di Spini di Gardolo, primi anni Settanta. Da sinistra: l’ing. Giovanni Borghi (Presidente della Ignis), l’allora Ministro dell’Industria On. Silvio Gava, l’allora Ministro delle Partecipazioni Statali On. Flaminio Piccoli, il Direttore dello stabilimento di Spini di Gardolo Mario Negri, il Sig. Mantovani, collaboratore del Direttore e responsabile del servizio “Tempi e metodi” – Arichivio storico fotografico della Provincia autonoma di Trento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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