L’abitato di Zambana (l’attuale Zambana vecchia), situato alle pendici della Paganella, non era estraneo alla caduta di massi o di terreno dalla montagna a causa della propria posizione, nonostante la realizzazione di opere di contenimento.

 

Il 7 agosto 1955, 25.000 metri cubi di roccia accumulatisi nel tempo cadono dalla parete della Paganella. Il forte temporale ingrossa il rio Secco, che porta pietrame e fango fino al paese danneggiando la stazione di partenza della funivia Paganella, al punto da rendere necessario lo sgombero di quattro case.

 

L’invasione di fango dell’11 ottobre è ben peggiore, presagio di quella del 25 novembre, in cui precipitano 250.000 metri cubi di roccia. Un testimone racconta al giornale «L’Adige»: “Come se fosse avvenuta un’esplosione atomica nella sommità del monte, un enorme fungo di polvere si è levato altissimo e subito risucchiato dal vuoto che si apre sotto la parete, è disceso vertiginoso e rombante sotto forma di immensi cavalloni”.

 

Il giorno successivo la popolazione viene evacuata e molti si trasferiscono a Fai della Paganella; possono rientrare nelle proprie abitazioni solo nel marzo dell’anno successivo e iniziare i lavori agricoli, ma un fiume di fango continua a scendere, coprendo il paesaggio e danneggiando gli edifici.

 

frana di Zambana

La frana di Zambana. – Foto: Archivio della Provincia Autonoma di Trento

 

Tra il 1956 e il 1957 vengono costruite delle case a Zambana nuova, ma sono insufficienti e molti ritornano a vivere nel vecchio abitato nonostante il permanere del pericolo. La situazione rimane stabile fino al 1959, quando una nuova colata di fango si riversa sul paese e costringe gli abitanti all’evacuazione.

 

Nel 1960 vengono sbloccati i fondi statali per la costruzione del nuovo abitato in una zona sicura. Nonostante siano disponibili i nuovi appartamenti e i rischi permangano, alcuni ritornano nelle loro vecchie case.

Infine negli anni Ottanta viene costruito un grande vallo di protezione, risolvendo definitivamente il problema della caduta di massi e di materiale dalla montagna.

 

 

 

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