Innovazioni in ambito sanitario nel Trentino degli anni ’50

 

È il 1953 e all’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana viene installato un nuovo macchinario per la cura dei tumori.

 

Conosciuto come “bomba al cobalto”, il nuovo Eldorado A fu il primo del suo genere ad approdare in Europa; giunge direttamente dal Canada dove gli allora recenti studi sulle radiazioni di Cobalto-60 portano allo sviluppo della telecobaltoterapia e del nuovo metodo di cura, più mirato, in ambito oncologico.

L’uso dell’isotopo radioattivo Cobalto-60 oltre ad essere innovativo è anche più efficace rispetto all’uso del più utilizzato Radium perché, grazie alla maggior potenza delle radiazioni e al loro indirizzamento solo sulla parte colpita, permette di salvaguardare maggiormente i tessuti sani del paziente.

 

L’arrivo della telecobaltoterapia in Trentino si deve all’iniziativa del Dott. Valdagni, il quale la vide in funzione durante un viaggio in America. Grazie a ciò l’ospedale di Borgo diventa un centro contro i tumori molto rinomato e di conseguenza il piccolo paese della Valsugana accoglie molti pazienti che arrivano in Trentino con rinnovata speranza.

 

 

la bomba al cobalto

L’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana – anni ’50

 

 

 

 

 

 

la bomba al cobalto

L’arrivo dell’Eldorado A al porto di Genova. Destinazione Borgo Valsugana

 

 

la bomba al cobalto

 

 

 

 

 

 

la bomba al cobalto

 

 

 

la bomba al cobalto

 

 

Credits materiali: Dvd vol. I “L’Atomica della salute. Borgo Valsugana 1953: una storia di primati”, Monica Ropele, Comune di Borgo Valsugana, Provincia Autonoma di Trento, B.I.M. Brenta.

 

 

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