Una Regione in crisi

 

L’avvio promettente della Regione autonoma Trentino-Alto Adige che prevedeva una collaborazione tra la componente italiana e tedesca in breve tempo viene messo in crisi da una serie di circostanze concomitanti determinate:

 

– dal centralismo romano, politico ed amministrativo

– dall’intervento dell’Austria nella questione sudtirolese

– dagli atteggiamenti politici divergenti tra Trentino e Alto Adige

 

«Odorizzi, l’allora Presidente della Regione, aveva risolto la crisi dovuta al ritiro della delegazione della SVP dando vita ad una nuova Giunta regionale composta solo di partiti di lingua italiana. Come poteva una Regione, nata anche per tutelare la popolazione di lingua tedesca, avere il maggiore partito di lingua tedesca all’opposizione? Era evidente che qualcosa non funzionava.

Due le conseguenze: la prima coincide con il ricorso dell’Austria all’ONU per dire che il Patto Degasperi-Gruber non è stato rispettato e, tra le righe, che il confine al Brennero non va bene, dato che si parlava di minoranza austriaca in territorio italiano e non di minoranza italiana di lingua tedesca. La seconda riguarda il terrorismo che fino ad allora era rimasto una questione interna e spontaneistica e che da questo momento si dà una forma organizzativa, attraverso un movimento, il BAS (Befreiungsausschuss Südtirol abbreviato BAS, letteralmente: Comitato per la liberazione del Sudtirolo). Il Fronte di Liberazione del Sudtirolo ha cominciato a dare obiettivi, strumenti, collegamenti, conferendo a questi attentati una regia più precisa, mantenendo il principio originario di non mettere volontariamente a repentaglio vite umane. Non c’era la volontà esplicita di uccidere, l’intento era quello di attirare l’attenzione internazionale sul caso sudtirolese.» [Intervista a Mauro Marcantoni, nato a Trento nel 1949]

 

Gli anni Cinquanta si chiudono con una Regione in crisi, con uno Statuto d’autonomia evidentemente inadeguato a supportare la convivenza tra popolazione tedesca e italiana e con azioni terroristiche che mirano a richiamare l’attenzione sulla questione sudtirolese.

 

 

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